venerdì 10 gennaio 2014

STORIE VERE: UNA SERATA DI MERDA

Sono sempre stata una gran troia, fin da ragazzina ho sempre amato saltare da un uccello all'altro, a vent'anni contavo già oltre cento cazzi presi e oggi all'alba dei trenta credo di aver superato abbondantemente i mille.
Pochissimi preservativi usati, due interruzioni di gravidanza, ho sempre amato sentirmi riempita e provare quella soddisfazione che solo un cazzo a pelo nudo ti può dare.
Sesso di gruppo, gang bang, club privè e immancabilmente anche il marciapiede nelle principali vie del sesso di Milano, con questo background, credo di potermi definire tranquillamente una ninfomane.
Ieri la conoscenza di Paolo, nome di fantasia, conosciuto in chat su internet, più volte ci siamo esibiti in cam, più volte ci siamo lascianti andare a parlare delle nostre fantasie più estreme.
Oggi finalmente l'incontro, Paolo arriva vestito sportivo, pantaloni della tuta, maglietta a mezze maniche, muscoli che sgorgano da ovunque, un grosso tatuaggio nell'avanbraccio e un altro nel bicipite, ha la faccia da bastardo, come piace a me, mi fa salire in auto e mi porta in un motel fuori dal centro.
Già nei pochi minuti di viaggio i ruoli si definiscono immediatamente, turpiloquio pesante nei miei confronti e uccello già in bocca mentre guidava.
Avevo promesso a Paolo di non indossare mutande e di portare una minigonna strettissima, insomma avevo praticamente fica e culo all'aria.
Raggiungiamo uno squallido motel alle dieci di sera, pochi istanti alla reception, la registrazione, la consegna delle chiavi, il ragazzo alla reception è straniero, credo russo, mi guarda come solo un maiale sa fare, mi sento imbarazzata ma eccitata, capisco subito che mi devo preparare a fare la troia.
Nel raggiungere la stanza, Paolo mi tocca il culo, mi mette in mostra, ci sono pochi clienti nella hall, ma son tutti uomini, di diverse nazionalità, capisco subito l'aria che tira, ma non mi faccio certo problemi.
Giunti in camera ci prepariamo qualche tiretto di coca per entrambi, quindi ci spogliamo e iniziamo a giocare, Paolo ha un fisico eccezionale, come solo un ragazzo romeno di 24 anni può avere, pelle liscia, spalle larghe, muscoli ovunque e come se non bastasse, un bastone spesso e lungo oltre i venti centimetri.
Inginocchiarsi davanti a lui è una libidine, inizio a succhiare con forza, voglio fargli vedere subito con chi ha a che fare, sembra apprezzare la mia gola profonda, a tratti rischio di vomitare, ma sembra eccitarsi a spingermelo in gola, fino in fondo, "strozzati troia" continua a urlarmi mentre la sua cappella raggiunge posizioni inesplorate della mia gola, inevitabilmente vomito, Paolo si allontana, sembra schifato, mi ordina "pulisci sto schifo con la lingua troia, voglio vederti pulire tutto con la bocca". Il tono di voce è minaccioso, ho paura di qualche reazione incontrollata, eseguo gli ordini senza fiatare, non avevo mai fatto una cosa così schifosa ma in fondo lo faccio senza grossi sforzi.
L'operazione di ripulitura del pavimento dura alcuni minuti, lui mi osserva seduto su una sedia mentre si prepara una nuova striscia di coca, quindi a quattro zampe mi dirigo verso di lui che mi osserva divertito, nel suo volto leggo il disprezzo, ma non importa, Paolo mi piace, sono eccitata e voglio continuare la serata.

Giunta sotto di lui, mi chiede di guardarlo dritto negli occhi, lo osservo per qualche secondo, quindi mi sputa in faccia intimandomi di rimanere ferma a guardarlo, sono terrorizzata ma anche incredibilmente eccitata. Dalla borsa estrae due grosse corde, quindi si rivolge verso di me e con voce risoluta mi dice "il gioco si fa duro ora, se vuoi proseguire ti devo legare, sei libera di andartene se non ti va, per me possiamo anche chiudere qua la serata". Non mi son mai fatta legare in vita mia, l'idea non mi piace, ma mi eccita, Paolo mi fa paura ma mi eccita da morire, decido di proseguire il gioco e mi lascio andare alle sue perversioni.
Vengo legata, entrambe le mani sono bloccate alla spalliera del letto, con un nastro adesivo il pazzo mi tappa la bocca mentre con una calza mi copre gli occhi.
Con chi farò sesso nelle ore successive non lo saprò mai, ma sento tanti odori, mani che si incrociano, liquidi che si spargono, uccelli che entrano ed escono, idiomi di mezzo mondo.
Senza esagerare credo di aver preso non meno di una ventina di uccelli tra fica e culo, quando finalmente vengo slegata intorno a me, vedo solo un gran casino, disordine ovunque, pavimento bagnato, sono stordita ma terribilmente eccitata, Paolo è li seduto sulla sedia che mi guarda e mi dice "sei proprio una ninfomane di prima categoria, ma non è ancora finita, ho ancora un pensierino per te, lo vuoi?" incuriosita e senza sapere di cosa si tratti accetto.
Andiamo in bagno, Paolo mi fa sdraiare per terra a pancia in su, quindi si gira di spalle e si abbassa porgendomi il culo vicino al viso, in quel momento intuisco la sua idea perversa, cerco di alzarmi, è troppo tardi, Paolo capisce, abbassa il culo verso la mia faccia schiacciandomi, contemporaneamente come un'esplosione atomica mi riempi di merda il volto, è un fiume di diarrea marrone chiaro, con un odore assurdamente schifoso, vengo letteralmente inondata, per me non c'è scampo, il mio volto si ricopre totalmente con i suoi escrementi, vengo umiliata come mai mi sarei aspettata.
Finisce cosi la serata, una lunghissima doccia per cercare di togliere quello schifo di dosso, Paolo che si riveste e se ne va senza neanche salutare.
Una vera serata di merda.
Letizia




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